Regno Unito, Francia e Germania – ossia tre dei grandi Paesi del G7 -chiederanno agli Stati Uniti di prorogare oltre il 31 agosto la data di scadenza per il ritiro delle truppe Usa e Nato da Kabul
Sarà la riunione in videoconferenza del G7 di oggi pomeriggio a chiarire la posizione comune dei sette Paesi più industrializzati sull’emergenza umanitaria verificatasi in Afghanistan. L’Italia è tra i Paesi europei che hanno finora organizzato il maggior numero di voli militari per portare in salvo cittadini afghani che avevano collaborato con le forze occidentali. Ma molto resta ancora da fare come fa capire il rappresentante della Nato a Kabul, l’ambasciatore italiano Stefano Pontecorvo, che da giorni coordina le operazioni dallo scalo areo di Kabul.
Regno Unito, Francia e la Germania ossia tre dei grandi Paesi del G7 chiederanno oggi agli Stati Uniti di prorogare oltre il 31 agosto la data di scadenza per il ritiro delle truppe Usa e Nato dall’Afghanistan. Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas è stato chiaro: “Stiamo parlando – ha detto Maas -. con gli Stati Uniti, la Turchia e altri partner con l’obiettivo di facilitare le operazioni civili dall’aeroporto di Kabul per consentire l’evacuazione delle persone oltre il 31 agosto. Dovremo anche continuare a parlare con i talebani di questo problema, ed è quello che stiamo facendo”. Gli ha fatto eco il capo della diplomazia francese Jean-Yves Le Drian che ha detto: “Siamo preoccupati per la scadenza del 31 agosto fissata dagli Stati Uniti”.
Ma nello stesso tempo si sta lavorando per rendere permanente un coordinamento tra il G7 e il G20 per il dossier Afghanistan. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ne ha già parlato giorni fa con il premier inglese Boris Johnson e l’idea potrebbe concretizzarsi già come seguito della riunione odierna del G7. C’è da stabilire innanzi tutto se è possibile ottenere una proroga del ritiro oltre il 31 agosto per effettuare un maggior numero di voli umanitari e se è pensabile creare un regime sanzionatorio contro i talebani in risposta alle azioni che verranno intraprese. Gli Usa sono già pronti a sostenere al G7 l’ipotesi di sanzioni contro i talebani nel caso non rispettino i diritti umani, in particolare quelli di donne e ragazze, secondo fonti della Casa Bianca. Lo stesso Joe Biden ha risposto affermativamente ad una domanda su questo tema, spiegando che “dipende dal loro comportamento”.